lunedì 1 ottobre 2012

Tales from India

Love it or leave it.
                                                         

Descrivere l’India non è facile. Che si tratti di un viaggio lungo tutto il sub continente, o di una breve permanenza ai confini di uno dei suoi stati, ogni realtà presenta mille diverse sfaccettature, variegate come le sfumature dei colori, rumorose come le strade della capitale, stridenti come i versi delle mucche che ti camminano accanto.
Descrivere uno stile di vita al suo interno è altrettanto complesso. 
Proverò dunque a descrivere l'evoluzione e i sussulti d'animo di una straniera ivi giunta per caso e fortuna.
Per amare l'India è necessario tempo, pazienza, e tanta fiducia. 
Tempo per abituarsi ai cibi e agli odori speziati che avvolgono tutti i sensi.
La puzza di escrementi di mucca e l'odore di spezie nauseano l‘olfatto. I colori confondono la vista, lucenti sugli abiti delle donne, pastello sulle case, sparsi sulla bancarella di un bazar, maestosi nella natura che irrompe selvaggia anche nel mezzo della metropoli, Delhi. Il curry disgusta il palato, schifato dal retrogusto piccante del coriandolo e del tamarindo che non permettono di distinguere i sapori delle pietanze. I rumori di clacson incessanti e assordanti uniti a versi di animali e catarro di uomini stordiscono l’udito. 
Ci vuole tempo per abituarsi alla vita misera e povera che si materializza davanti agli occhi desiderosi di bellezza, templi e monumenti. Questi ultimi passano in secondo piano se un bambino sporco si attacca costantemente addosso per chiedere cibo e denaro.
Dietro la maggior parte delle foto di turista tra bambini si nasconde sempre un patto, un baratto, uno scambio equo: il primo porta a casa l’immagine di sé tra le piccole generazioni del terzo mondo, i secondi portano a casa il pranzo del giorno.
Ci si confronta con un popolo che si approccia allo straniero in modo ambivalente: da un lato cerca di sfruttarlo, dall'altro sembra accettare da lui sempre tutto, anche quando non vuole. Con un lento e flemmatico inclinamento di capo da destra verso sinistra, dice di “si”. Debole e malinconico autorizza qualsiasi richiesta. Ma più che convinta affermazione,  sembra esprimere rassegnata accettazione. 
Come se non ci fossero mai problemi, e tutto fosse concesso, tutto possibile. 
E infondo viene da pensarlo quando uomini si arrampicano su soffitti e maniglie di autobus come fossero scimmie; quanto scimmie allungano il braccio per accettare la banana che le stai offrendo, come fossero uomini. 
Ciò che accomuna le due specie, è la disinvoltura con cui buttano qualsiasi scarto alimentare per  terra, su quel tappeto artificiale che drammaticamente contamina la natura. 
Eppure, dopo un pò, la tentazione di liberarsi di bottiglie e involucri con un semplice gesto, sfruttando lo spazio del suolo su cui si sta camminando, inizia a impadronirsi del turista. Che la assecondi o no, sarà comunque un primo segnale di adattamento. 
Se ha lasciato passare un pò di tempo senza arrendersi alla diversità, se è stato paziente di fronte all'apparente inciviltà, se ha sopportato la confusione e il frastuono fiducioso che qualcosa sarebbe cambiato, qualcosa effettivamente cambia. 
L’olfatto inizia a essere nutrito da quelle stesse puzze, e a sentire il profumo dei fiori. La vista è appagata dai colori. Il gusto, ormai educato, riesce ad assaporare il thè nello zenzero, le lenticchie nel peperoncino e il formaggio nel tamarindo. I rumori diventano musica per l’udito e si uniscono ai ritmi orientali di flauti e percussioni.
Persino il bambino cambia posizione. Se lo straniero ha superato paure infettive ed emotive, se ognuno sostituisce alla necessità la curiosità, e al posto di soldi e fotografie si scambiano sguardi e gesti, l’abbraccio diventa sincero e rimane dentro le braccia ancor prima che in una foto. 
A quel punto, però, il bambino non se ne vorrà più andare. 
Questo può appagare il cuore, o spaventarlo. Il turista deve decidere se andare avanti per la prossima meta iniziando tutto da capo, o restare. 

Se resterà, la sua evoluzione si sarà compiuta.